in piena facoltà

Quando nacque questo blog, decisi che non avrei parlato partitichese. Politica sì, quello che scrivo è politica, partitichese no. Non lo farò nemmeno oggi, giorno importante per la nostra Repubblica.
Per passare il tempo racconto un aneddoto. Quando la nazionale di calcio, quella che quattro anni prima vinse i mondiali di Spagna, ai tempi dell’ultimo Presidente socialista, rientrò in Italia dopo la fallimentare esperienza dei mondiali in Messico, nel 1986, umiliata dalla Francia di Platini, a Fiumicino trovò come accoglienza uno striscione del Fronte della Gioventù, con scritto “L’Italia vi vomita”; per la cronaca, la “o” di “vomita” era molto deprecabilmente una croce celtica.

Volevo solo rassicurare alcuni parlamentari di alcuni schieramenti partitici del fatto che, se uscendo stasera dalle aule di Montecitorio incontrasse – per caso – per strada una scritta simile, non dovrebbe assolutamente considerarla come a lui od a lei riferita. Sarà solo quel veterofascista che lo scrisse ventisette anni fa che non riesce a ritrovare la strada di casa.

17 thoughts on “in piena facoltà

  1. evviva la terra dei cachi fratello. evviva sempre uguali a noi stessi, fedeli alla linea della stupidità. l’italia è una repubblica basata sull’immobilità. vadano affanculo va.

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  2. Un paragone, quello tra politica e calcio, che è calzante come non mai.

    Certe volte mi chiedo se durante il Rinascimento, quando i Comuni si odiavano tra loro e lottavano gli uni contro gli altri e quando i Borgia organizzavano orge e congiure di palazzo, qualcuno sperava in un cambiamento, prima o poi.

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  3. Non credo sia una metafora adeguata. Il fascista, pur nei suoi limiti, non aveva scelto lui personalmente la rosa della nazionale, quindi era autorizzato ad insultare, visto che tanto l’alternativa era un raduno di nostalgici. Invece noi, noi tutti anche me che non vinco un’elezione da mai, la nostra nazionale ce la siamo sempre scelta, i giocatori che scendevano in campo li avevamo voluti con forza al grido di “meno male che il ladro c’è”. Quindi sarebbe più opportuno smettere di insultare la gente che mangia nelle pizzerie, e spendere un po’ più di tempo a sputarci in faccia davanti lo specchio.

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    • guarda, questo post a me non convince fino in fondo, ero indeciso se cliccare su pubblica dopo averlo scritto di getto e non ero nemmeno convinto se lasciarlo dopo. vero, il paragone orse è azzardato, e ogni paese ha la classe politica che si merita. poi, però, mi sono detto: bene un po’ di sana autocritica, ma stavolta no. a parte il fatto che faccio il paio con te, che di elezioni non ne ho mai vissuta una da vincitore, il mio quotidiano grida vendetta non alle mie scelte, ma a chi guida questo paese di cachi. stavolta, no. un fanculo ogni tanto, da irresponsabile ;), ci sta.

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