due

Due uomini, accomunati da uno stesso paese di nascita, il Brasile.
Accomunati dalla stessa età, all’incirca, e comunque dall’aver vissuto crucialmente lo stesso periodo storico, quello della dittatura degli anni sessanta. Accomunati dalla stessa sfida e dagli stessi compagni di viaggio, gli oppressi – per entrambi, chiave di vita e pensiero –  e dalla stessa tensione, infinita e delicata, alla ricerca ostinata di vie di liberazione: l’uno, attraverso un metodo che ha rivoluzionato il teatro; l’altro, attraverso un metodo che ha rivoluzionato l’idea di pedagogia ed educazione.
Accomunati dal tentativo di demolire la dicotomia tra docente e discente, come teorizzò e provò a fare l’uno; ed i flic-dans-la-tète, i poliziotti nella testa che ci impediscono d’agire, come li definì e sperimentò l’altro.
Accomunati dagli stessi luoghi, le favelas degli impoveriti della storia, e dalla medesima ostilità subita durante la dittatura; ostilità fatta per entrambi di prigionie, torture ed esilio.
Accomunati da quell’essere imprescindibili – disse Brecht – che è proprio degli uomini che lottano una vita intera.

Dicevano di sapere bene l’uno dell’altro, di stimarsi e rispettarsi, di embricare l’uno il metodo dell’altro nel proprio, ma di non essersi mai incontrati. Curioso, che non si fossero mai incontrati. Curioso, che la sorte volle accomunarli fino in fondo, con quella data, due di maggio, che segna il passo della loro vita.

Oggi, mi piace ricordarli così.

“Ninguém educa ninguém, ninguém se educa a si mesmo,
os homens se educam entre si, mediatizados pelo mundo.”
[Nessuno educa nessuno, nessuno si educa da solo, gli uomini si educano insieme, con la mediazione del mondo]

Paulo Freire
(Recife, 19 settembre 1921 – São Paulo, 2 maggio 1997)

“Ter coragem de ser feliz.”
[Avere il coraggio di essere felici]

Augusto Boal
(Rio de Janeiro, 16 marzo 1931 – Rio de Janeiro, 2 maggio 2009)

16 thoughts on “due

  1. quelli sono stati anni davvero difficili per il brasile. anche se di poco meno cruenti rispetto a quelli argentini. restano testimonianze davvero sublimi di quel periodo in cui la sofferenza ha permesso agli animi più sensibili di esprimersi in musica e poesia indimenticabile.

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  2. lottare una vita intera e avere il coraggio di essere felici… coraggio? Non dovrebbe essere la “normalità” l’essere felici? Dove tutto ti è contro forse senza questo coraggio ci si lascerebbe sopraffare dall’abbandono

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  3. Una grande persona Paulo Freire, mi piace ricordarlo in questa citazione:

    “Il vero aiuto da dare all’uomo consiste nell’aiutarlo ad aiutare se stesso, nel farlo agente del suo stesso recupero, nel collocarlo in una posizione critica di fronte ai suoi problemi.”
    Bella e formativa.
    Ciao
    Dora

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    • …che è poi anche una delle sfide più difficili, quella di uscire dalla logica di una pedagogia depositaria – a cui siamo abituati fin dall’infanzia – a favore di un’ottica nuova. grazie del contributo, e benvenuta!

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