Allora, capiamoci.
A tutti coloro, giornalisti e non, che osannano il gesto di togliersi la tenuta antisommossa da parte di alcune forze dell’ordine di fronte alla folla di dimostranti, forze dell’ordine apparentemente toccate nell’animo profondo dalle grida di “voi siete come noi“; a tutti coloro che per l’ennesima volta decontestualizzano il brano su Valle Giulia di Pasolini e la sua riflessione sull’estrazione sociale dei carabinieri; a tutti coloro, leader carismatici e non, che nel proprio blog strumentalizzano tale gesto per l’ennesima propaganda movimentista antigovernativa.
A tutti costoro, ecco, vorrei ricordare che le medesime istanze sociali e di fronte alle tenute antisommossa, i medesimi “voi siete come noi“, i medesimi “manifestanti non violenti” – ed aggiungerei probabilmente anche le medesime forze dell’ordine – senza troppa fatica nel cercarli si sarebbero potuti trovare in innumerevoli altre situazioni (e non farete fatica ad immaginare che vi potrei raccontare svariati recenti episodi dal G8 di Genova, nel duemilauno, alla Val di Susa dieci anni dopo) che, vorrei ricordare, si sono concluse in ben altro modo.
Se proprio delle ragioni vanno trovate – e possibilmente non strumentalizzate – in quel gesto, andate a cercarle non nell’improbabile redenzione di uno stato di polizia, ma negli interessi della controparte.
Per cortesia, un minimo di onestà intellettuale.
A chi stai chiedendo onestà intellettuale?
Dove sta ragione e dove il torto? Non sono contro la protesta dei Forconi ma quando questi obbligano altri commercianti a chiudere i negozi perchè non devono stare aperti (Bari) o chiedono agli autisti di scendere dalle loro macchine e al rifiuto quasi aggrediscono autista e macchina (P.Loreto Milano) non si supera, come da altre parti il limite? Esiste ancora qualcosa di “veramente” pacifico in una manifestazione oppure una “legalità” nel difendere una istituzione?
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su dove stia la ragione non volevo parlarne in questo post. inizialmente anziché “folla di dimostranti” avevo scritto “forchette-forconi-forcaioli” ma ho preferito cancellarlo per non buttare lì la cosa e poi lasciarla cadere. l’onestà intellettuale la chiederei, mera illusione, innanzitutto a chi sta raccontando la protesta. per il resto, come la penso, mi sa che l’hai letto anche tu qui http://www.arnokleinroom.com/?p=1434, ecco…
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Il blog che citi l’ho letto oggi pomeriggio e mi trovo perfettamente d’accordo
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Sono stra-d’accordo con te, Ammennicoli.
Non se ne può più di sentire commenti e servizi su ‘sti cavolo di caschi tolti durante la manifestazione!
Io ho dei ricordi ben diversi delle manifestazioni a cui ho preso parte, anche di recente. Pacifica o no, nessun poliziotto si è mai levato la tenuta (tranne quelli ben mimetizzati tra la folla).
Onestà intellettuale è difficile ottenerla quando organizzatori e polizia sono sulla stessa linea…chiamarli “interessi” è poca cosa…è l’ideologia di base che dovrebbe essere estirpata…e i media non contribuiscono affatto a dare alla gente il quadro reale della situazione, a spiegare come nasce il “movimento” e quanto faccia leva sulla disperazione dei nostri giorni.
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credo che se tu non avessi aggiunto la parentesi l’avrei aggiunta io… trovo una grande ambiguità in questi giorni a livello mediatico. più del solito intendo, e ne sono tutt’altro che entusiasta, come potrai ben immaginare.
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Immagino benissimo…ahimé.
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Senza entrare troppo in temi socio-politici, che preferisco trattare e condividere a voce, mi piacerebbe considerare quel gesto come un’idea spontanea dei singoli poliziotti, magari improvvisata e non ragionata. Il dubbio, molto forte, è che non sia così, anche perché continuo a chiedermi perché ci sono sempre le telecamere quando accade qualcosa che tocca le coscienze.
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vorrei credere anch’io alla buona fede, ma non riesco. chiamala disillusione, chiamala faziosità, chiamalo “fantasma della competizione del passato” (come direbbero gli antropologi), chiamale pure anche sterili insinuazioni ma i miei sono molto, molto più che semplici dubbi.
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Parole sante!
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magari sbaglierò, ma ho come la sensazione che io e te qualche manifestazione passata potremmo anche averla condivisa…
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Probabile!
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Condivido….e mi chiedo come mai i loro colleghi non si son tolti le “tenute” in altre occasioni tipo le proteste continue in Val di Susa…ad esempio.
Mi fa strano
e molto tutto questo…
non mi presto più a strumentalizzazioni di questo e altro tipo….
L’innominabile deve andare in galera. Punto.
Che ci sta a fare ancora libero?
va be’ forse vado oltre…
o forse no
comunque
buona giornata
.marta
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ecco, marta, esattamente questo. molte domande e poche (nessuna?) risposte.
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Molte risposte e poche domande
Mi sa….
😦
Da verificare al momento…però..
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Concordo pienamente. A me questa situazione preoccupa…
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già. ti rispondo con il link condiviso da e con marinz nel commento precedente: http://www.arnokleinroom.com/?p=1434
(e benvenuta)
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🙂
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La risposta a queste domande a proposito delle manifestazioni di questi giorni e alle inattese reazioni di parte della Polizia ce l’ho seduta davanti sul treno Roma- Genova .
5 ragazzi , alcuni toscani altri più del nord , sono senza biglietto . Facce da destra di una volta ma con qualcosa di nuovo , di diverso , più organizzato , meno velleitario .
Passa la Polfer , si parlano , io stavo dormendo e mi perdo dei brani .
Sono tutti senza biglietti . Fine del discorso la polizia fa a tutti un pizzino con su scritto qualcosa e raccomanda loro di conservarlo .
Si salutano con calore cameratesco .
Dopo un po’ passa il controllore .
Biglietti ? Noi non li abbiamo , siamo manifestanti !
Ecco qua .
Semplice no ?!?
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ecco, facciamo finta che questo commento tu non l’abbia scritto e io non l’abbia letto, ché sennò le illazioni si sprecano. facciamo finta.
anzi, no.
facciamo finta che la risposta sia questa: http://plus1gmt.wordpress.com/2013/12/11/trema-destra/
(e benvenuta anche a te)
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È un uomo, gentile e intelligente.
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D’accordinoindirondello…
🙂
Si insomma, in linea di massima e se ho ben capito.
Perchè è un periodo che mica son più lucida…
(ho provato a risponderti con un post…)
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credo tu abbia perfettamente capito. ti rispondo al post, in cui sei stata fin troppo gentile…
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Grazie per il link ad ArnoKlein, è molto interessante e almeno apre un barlume di chiarezza nella possibile spiegazione di un fenomeno che credo stia sfuggendo ai più…
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Io credo alla buona fede, al gesto istintivo. Poi sicuramente, poiché scomodo, qualcuno nei vertici della polizia l’ha strumentalizzato come di dovere.
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sarà per disillusione, per mia malafede, ma fatico a leggere intenzionalità e afflato di solidarietà in quel gesto…
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io credo alla buona fede del singolo, se ci riesco, ma non dimentico la categoria
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Chissà quanti ragazzi ci sono nelle file dalla polizia che invece ti/vi/ci stupirebbero per quanto sono affini e per quanto svolgono bene il loro lavoro. Purtroppo fa più rumore una manganellata in testa che cento pacche sulla schiena..
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questo non lo metto in dubbio: fortunatamente, ne conosco. le esperienze però segnano, e non riesco a fare a meno di un’opinione, forse radicale, ma non credo così distante dal reale, specialmente in certi contesti. ti ringrazio in ogni caso della riflessione.
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Insomma ‘ste carogne manco du’ manganellate eh.
Un’altra cosa, per continuare a rendermi simpatico: i discorsi sulla contestualizzazione di quello che scrisse Pasolini somigliano molto a quelli dei preti sull’interpretazione dei passi del vangelo.
Capita che le cose siano quello che sembrano.
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può essere. pasolini puoi leggerlo tutto, e decidere da che parte stai. http://www.corriere.it/speciali/pasolini/poesia.html
capita che, a non leggere fino in fondo, le interpretazioni siano diverse da quello che invece le storie raccontano.
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Letto. Continuo a non stare con chi invoca manganellate.
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e su questo, siamo d’accordissimo. mi sa che allora avevo interpretato male il tuo commento precedente…
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Ciao! un mio amico ha fatto una ricerca per cercare un po’ di capire l’origine di questa attuale situazione di “rivolta” e l’ha pubblicata in una nota su fb. Vi allego il link, mi sembra un lavoro ben fatto e può aiutare a capire un po’ di cose…
https://www.facebook.com/notes/roberto-finelli/i-forconi-da-dove-nasce-e-chi-organizza-questa-protesta/10151856154744091
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grazie! solo un piccolo problema: non ho un account su fb e non riesco ad accedere per leggerlo. c’è una versione del testo visibile in chiaro in rete?
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non serve nemmeno che sia intellettuale, basta un minimo di onestà
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dici che è troppo pretenzioso usare l’aggettivo intellettuale?
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dico che basta anche un minimo di onestà del tipo base
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“redenzione di uno stato di polizia”, parole sante
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Ahimè concordo con te. Purtroppo una volta in cui levano il casco fa pensare a tutte quelle in cui avrebbero potuto farlo e non l’hanno fatto.
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ecco, e faccio fatica a contarle, quante sono…
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oltre al fatto che quel gesto, a me personalmente, sconcerta. nel senso, l’immedesimazione ha il rischio di creare derive pericolose,così come l’antagonismo (indotto o autofomentato) ha generato violenza disumana.
nè vedo umanità in quel gesto ma solo la corruttibilità e la subordinazione.
personalmente quello che mi preoccupa è la schizofrenia che traspare se compariamo emblematici episodi.
come se il mondo dei manifestanti (a prescindere dalle sensibilità e dalla vicinanza di ciascuno alle ragioni del manifestare) fosse o il bene – e quindi leviamoci le corazze – o il male – e quindi mostriamo il bastone – sulla base di perniciosi ideali di appartenenza.
mi piacerebbe essere certa che ci sia invece un equilibrato senso del servizio reso, che è quello, e solo, di protezione neutra e indistinta – tanto di un tifoso di un passante di un ragazzo ubriaco di un forcone di un no tav e di chiunque -; non la scelta arbitraria di chi offendere e chi no.
più o meno questo. ecco.
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schizofrenia rende benissimo l’idea: ascoltavo l’intervista a un sindacalista di polizia dopo le vicende alla sapienza di roma, che hanno immediatamente seguito quelle di torino. la domanda era: “ci sono stati due pesi e due misure?”. il senso della risposta è stato “no. ma anche sì”.
condivido in pieno quello che scrivi, sulla tensione alla protezione o all’offesa, credo sia uno dei grandi nodi irrisolti nell’istituzione delle forze dell’ordine in uno stato (in qualunque stato).
grazie della bella riflessione.
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ùh, grazie a te.
delle volte provo a immaginare, eppure sono solo abbozzi incompiuti e forse irrealizzabili in termini pratici, uno stato di diritto che non abbia bisogno, a sostegno della sua autorevolezza e al fine di tutelare un rapporto fiduciario con e tra i suoi consociati, la presenza di un corpo armato.
una specie di tutela della diversità pacifista. una versione pratica e moderna dei dettami di voltaireana memoria.
eppure questo presupporrebbe l’inesistenza di qualsiasi devianza sociale e ulteriori e altre riflessioni. magari ne parleremo un’altra volta.
d’altra parte rifiutiamo la guerra e non disdegniamo acquisti militari. è una conclusione semplicistica, si può obiettare.
io la chiamo evidente dissonanza.
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in realtà ci sarebbe un’esperienza, in questo senso (di assenza di forze armate, intendo), quella del costa rica, su cui si può sicuramente riflettere molto: http://it.wikipedia.org/wiki/Costa_Rica#Forze_armate
non è immune da critiche, l’analisi su wikipedia è probabilmente semplicistica, ma il dato di fatto rimane…
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Oh, grazie.
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lusingato!
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