Sarà che, come è noto e dimostrato, le sfumature smeraldine dell’altrui giardino suscitano spesso sentimenti di malcelata invidia (anche nei daltonici, solo per il fatto d’esser d’erba non propria), ma non riesco a rimanere indifferente di fronte alla notizia che, in Francia, è in corso di definizione un progetto in base al quale chi andrà al lavoro in bici verrà pagato: riceverà un piccolo incentivo economico, fino a 25 centesimi, per ogni chilometro percorso. La proposta è dal ministro francese dei Trasporti Frédéric Cuviller e va di pari passo con il miglioramento delle misure di sicurezza per rendere meno pericolosi gli spostamenti in bicicletta sulle strade cittadine, con la creazione di un maggior numero di parcheggi per le due ruote nei posti di lavoro, con l’implementazione dei servizi di bike-sharing e con un’altra serie di misure dello stesso tenore per salvaguardare salute, ambiente ed economia.
Altro pianeta, insomma.
Ad ogni modo, “Mica male!” penso ed inizio a immaginare il medesimo scenario applicato al mio quotidiano percorso dalla stazione Cadorna al luogo in cui lavoro: la tratta abituale (salvo trasferte) è veloce, andata e ritorno saranno circa cinque-sei chilometri, ma già così fatti due conti a spanne saranno comunque almeno una venticinquina di euro al mese buoni buoni – anche attivando l’opzione “calcola il percorso più breve” sulle mappe.
I miei voli pindarici, però, si arenano dopo poco non appena realizzo che, in Italia, conditio sine qua non per poter accedere all’incentivo sarebbe come minimo avere un lavoro con contratto a tempo indeterminato (e qua casca il primo asino) e che, con ogni probabilità, il calcolo dei chilometri verrebbe fatto sulla base del percorso coperto su piste ciclabili (e qua l’asino scapicolla proprio). Per la mia tratta, diventerebbe semplicissimo: da circa sei chilometri si passerebbe a zero.
L’unico punto nel quale potrei, vagamente, attraversare una pista ciclabile – ma neanche longitudinalmente, intendo; no, dico proprio solo trasversalmente – è in corrispondenza dell’ingresso dell’ospedale. Sfortunatamente, la pista ciclabile s’interrompe, come foto testimonia, qualche metro prima.
Schiantata contro la fermata dell’autobus.*
* A questo proposito, mi inchino di fronte all’indiscutibile genialità di Casey Neistat, regista e produttore statunitense, che dopo aver ricevuto una multa dalla polizia newyorkese per aver pedalato fuori dalle piste ciclabili, ha deciso di percorrerle tutte indipendentemente dalle condizioni: come mostra il video che trovate qui di seguito, anche a costo di spalmarsi sull’asfalto a pelle di leopardo o di tuffarsi con plastico volo d’angelo nel retro di un camion. Chapeau.
e io che ci vado a piedi? Almeno 50 cent a chilometro, no?
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ma direi anche sì, eccome!
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Dalle mie parti più che i 25cents al chilometro sarebbe necessaria un’assicurazione sulla vita
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al costo di una per ogni chilometro, intendi? 🙄
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exactly 😀
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😀 io mi muovo a piedi per raggiungere il posto di lavoro solo se Renzi mi assicura 2 euro a metro percorso! 😉
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ahahah! sì ma giusto 2 euro ti dà, ti restituisce quelli delle primarie! 😆
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😀 😀 😀 😀 😀 😀 ma sei un mito! Te pòssino… Buona serata carissimo
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grazie! buona serata a te! 🙂
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AHAHAHAHA dio, quanto ho riso per il video! un grande lui.
Ci ho ragionato anche io. Le vacanze che mi farei con 25 cent/km. Pedalo ovunque, lavoro o non lavoro. Mi piace. Qui a Rimini hanno fatto una pista che d’estate lascia perdere, è invasa dai turisti. Io sono contro le piste, servono fino ad un certo punto.
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mah, forse dipende dai luoghi. a milano, tra pavée e binari del tram, non sarebbero proprio fuori posto, ecco… 😛
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(e sì, lui comunque è un grande!)
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ma caspita…fa lo stuntman?? no perche in un paio di casi…Casey(!) ha rischiato di essere investito ed estinto da un mezzo dopo la caduta!!
cmq la vita del ciclista è un mix di coraggio e passione la cui perseveranza è ben riassunta dal “và e pedala” quale sinonimo di “va e fatica”! 😉
all my respect!
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tutto il mio rispetto a lui! altro che stuntman, lì c’è follia pura. un genio, genio, genio.
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Anche in nord europa lo fanno, di dare l’incentivo. Qui da noi mi sa che esploderebbe il fenomeno del falso ciclista. Perché il problema, prima di tutto, siamo noi. Poi il governo, ma prima siamo noi.
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nord europa dove? ci avevo pensato ai falsi ciclisti (o ai falsi ciechi con la bici, vedi vicenda di qualche giorno fa…), ma in questo caso, non so dirti il perché, a sensazione mi prevale l’idea che no, a parte inevitabili casi sporadici di falsi ciclisti, forse funzionerebbe. il che non toglie che il problema rimaniamo comunque noi prima di tutto, eh…
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mi pareva di aver letto di questa cosa in Olanda, o in Danimarca, ma millemila anni fa. Incentivo per i ciclisti lavoratori….
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uh sì! qualcosa tipo questa? http://www.bikeitalia.it/2013/02/05/olanda-dallospedale-incentivi-ai-dipendenti-che-vanno-in-bici/
(neanche millemila, dai, estate scorsa)
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Fantastico, grazie amenn, che risveglio divertente.
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allora provo a regalarti un po’ d’ilarità anche con il seguito… 🙄 http://discutibili.com/2014/03/14/semaforo-pedonale-anzi-elanodep/
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E dunque, già bello che lì dove hai fatto la foto non ci fosse la solita macchina parcheggiata. Io anche ho circa 5 chilometri da biciclettare da casa all’ospedale. Forse adesso salta fuori che lavorariamo nello stesso? Madò.
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di solito in realtà ne capita una ogni cinque-dieci minuti, ma non avevo tempo di aspettare stavolta… sul posto di lavoro, senti, facciamo che fatto trenta si fa trentuno e te lo scrivo, ci mettiamo di meno a capirlo…
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A tale proposito, vorrei citare quel che già dissi tempo fa, prima della nostra virtualconoscenza. http://thepellons.wordpress.com/2013/07/17/domani-nella-battaglia-pensa-a-me/
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uh quanto hai fatto bene, mica potevo perdermi un pezzo così! (il commento è di là)
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Davvero massima stima per lui! Cinquanta dollari per non essere andato sulla pista ciclabile… se i vigili facessero così anche qui, le poche bici che si vedono in giro sparirebbero del tutto.
L’iniziativa dei 25 cent/km non è affatto male! In Italia dovrebbero fare un incentivo proporzionale, ma non in base ai kilometri: meno piste ciclabili ci sono, più alto è l’incentivo. In sintesi, un premio al coraggio 🙂
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già! anche se temo che così, però, avremmo incentivi più alti degli stipendi… 😀
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😀 😀 ……buon sabato
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grazie! anche a te
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Io la ciclabile ce l’ho, ma è in condominio col marciapiede. Dici che guadagnerei abbastanza per ripagarme le manopole che mi hanno rubato due volte?
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dipende, quanti giri fai al mattino prima di uscire? 😉
(consiglio per le manopole: quando io mi sono ritrovato senza, ho chiesto al servizio tecnico dell’ospedale e mi hanno recuperato quelle delle carrozzelle dismesse…)
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Grazie. Ho provveduto 🙂
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Scusa, ma il video è bellissimo
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già! al di là della splendida realizzazione, chapeau all’idea!
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