ansia da prestazione

gaeaulentiBeh, insomma, vorrei  vedere voi all’idea di trovarvi domani nel cuore della spirale (in senso geometrico, non emotivo fortunatamente) rappresentata dai grattacieli che circondano piazza Gae Aulenti a Milano, a dissertare di libri e di lettura in modalità di live blogging in occasione di uno degli eventi conclusivi della campagna #ioleggoperché .
Sarò lì, grazie all’invito nonché al prezioso e continuo appoggio a distanza da parte della ‘povna (grande assente della serata, mannaggia). Sarò lì in compagnia di (credo) svariate centinaia di persone e soprattutto di (almeno) quattro blogger: due mostri sacri in tema di #ioleggoperché, quali iome e noisette, nonché due piacevoli nuove scoperte, patriziavioli e muninn  (piccolo inciso: che ancora non conosco, ma il cui quadratino con raffigurato il corvo brillo di Maakies, in tempi di cinquantesimi, merita già una menzione). Saremo lì, con le nostre parole, sul blog, sul social wall di #ioleggoperché.

Il tema del cita-un-libro-non-stop della settimana è la lettura, l’imbarazzo della scelta viene di conseguenza. La tentazione dell’aforisma, per un citazione conclusiva, è forte e sosterrebbe l’opzione di Fernando Pessoa:

pessoa

 

La piazzo qui, ma il contesto da cui la frase è estrapolata non mi aggrada particolarmente. Per cui, no. Ricadere nuovamente su Calvino, e su Se una notte d’inverno, è tentazione altrettanto forte e peccherebbe solo di ridondanza:

calvino

Nonostante Calvino, però, la scelta ricade su una triade estrapolata da un medesimo libro, libro che m’è sempre rimasto in testa fin dalle prime battute di #ioleggoperché e che non ha ancora avuto, qui, giusta e dovuta visibilità:

bradbury3

 

 

 

 

bradbury2bradbury1

meraviglioso romanzo di un visionario e illuminato narratore che, con maestria, traccia linee ed immagini di uno scenario ucronico-distopico, evocativo di vicende belliche e post-belliche del secolo scorso, nel quale i libri sono destinati a scomparire per opera di chi, della cultura, ha paura più d’ogni altra arma.

Insomma, per chi ci sarà, ci vediamo domani in piazza. Noi saremo lì, senza ancora bene come ci siamo arrivati e senza sapere bene che cosa faremo e dove andremo a parare, ma certo di una cosa: che veniamo da lontano, carichi di una certa passione per la lettura che ha radici antiche, e con l’obiettivo di andare, per quanto possibile, ancora più distante.

 

 

63 thoughts on “ansia da prestazione

  1. Bellissime le citazioni, e grazie per avere inserito anche Pessoa che tra lettura e metaletterarietà è prezioso.
    Non ci sarò, e mi fa una rabbia (e, sia detto per inciso, se io fossi stata al vostro posto, col cavolo che mi facevo sfuggire l’occasione… – l’allusione è criptica, ma tu e Noise la capirete 😉 ).
    Vi seguirò a distanza, e forse anche in ponte radio, reduce dalle duecento iniziative mie per #ioleggoperché.
    Ma sarà solo l’inizio, vedrai!

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  2. Ma che figata!!!
    Ed io perché non ci sono? Uffà, sarebbe stato bello conoscervi.
    In bocca al lupo, tu andrai alla grande, ne sono certa. E dai un abbraccio a Iome che adoro. :))
    P.s. Aspetto resoconto dettagliato dell’iniziativa, ci conto!

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  3. Una cosa te la posso anticipare: piazza Gae[tana] Aulenti è particolare. Come dicono in tanti, nonostante sia tra grattacieli superbi e ultramoderni, è una pizza “intima”, famigliare, una piazza in cui la gente passeggia e si ritrova volenieri, una piazza per rilassarsi, per fermarsi, per far due chiacchiere, giocare a bigliardino, persino sdraiarsi su tappeti e cuscini a guardare il cielo stellato (giuro che la scorsa estate è successo). Insomma, un’insolita moderna piazza dal sapore amico.. 🙂

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