meditate che questo è Stato

comunicato.cosipSe il segretario generale del Coisp – il sindacato delle forze di Polizia – ha ritenuto opportuno e sentito il bisogno di scrivere le suddette parole, con tale violenza verbale e a mezzo comunicato stampa ufficiale (!), ad Ascanio Celestini (che personalmente adoro, ma questo non lo rende certo un artista di rilevanza internazionale: credo sia più giusto dire che sia conosciuto – e seguito – da una nicchia di persone), in risposta (?) alla presentazione di un film non ancora uscito nelle sale (e come tale rimarrà fino alla proiezione al festival di Venezia) e di un articolo su un blog in cui Celestini riporta un fatto oggettivamente accaduto (un agente dei Carabinieri uccide un ragazzo di sedici anni ed è indagato per omicidio colposo) e in cui fa riferimento, esprimendo la propria opinione, ai processi giudiziari che coinvolto forze di Polizia per varie vicende su cui la verità latita (come quella, in particolare, di Giuseppe Uva), il dubbio che mi viene – e nel quale ogni volta vorrei poter evitare di incappare – è che o quanto il Coisp scrive (vedi l’ultima frase evidenziata) sia prassi talmente consolidata che, ogni tanto, scappa di raccontarla davvero o che siamo in presenza di quella che, in gergo tecnico, si potrebbe chiamare “coda di paglia”: delle due, l’una. Tertium non datur.

43 thoughts on “meditate che questo è Stato

  1. L’ultima frase è un capolavoro. Oltretutto, per quanto sgradevole, potremmo definirla del tutto corrispondente alla realtà. Allibisce, più che altro la sfrontatezza nel metterla nero su bianco. Una sfrontatezza che la dice lunga sulla certezza di impunità

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    • quella sfrontatezza è ciò che ha colpito anche me (oltre, come detto, all’aver affidato l’ufficialità di un comunicato a tale violenza verbale). la struttura, di per sé, complessiva, del comunicato intero, facci caso, avrebbe anche un senso: “voi ci accusate senza prove? se noi facessimo la stessa cosa dovremmo giudicare il film senza averlo visto”. il problema, come dire, non sta nell’idea, ma nella forma e nei contenuti che si sono subdolamente infiltrati durante lo svolgimento del tema…
      (conclusione tua a parte, che è la vera grande tristezza di tutto ciò)

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  2. Ma che ti aspetti da gente che ha “faccetta nera” come suoneria del cellulare? Purtroppo questa è la realtà e aggiungo una cosa ancora peggiore. Perché questi fanno i violenti solo con chi gli pare a loro. Ovviamente quando poi si tratta di affrontare i problemi, guarda caso, svaniscono. Insomma, forti con i deboli e deboli con i forti

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  3. questo comunicato mi fa piacere, perché è un così clamoroso autogol – stupido, violento, indifendibile e anche mal scritto com’è – che smaschera i personaggi che vi si nascondono in modo esemplare e definitivo. che poi mi chiedo: se scrivono così i comunicati stampa, che sono destinati ad una lettura pubblica, in che lingua saranno mai scritti i rapporti di polizia?

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    • mi piacerebbe pensarlo (che sia un autogol, intendo). ho però il forte sospetto che questa percezione (della stupidità, della violenza, dell’indifendibilità e della deprecabile scrittura) sia purtroppo di pochi, davvero di pochi.

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          • non chiederlo a me, di psicologia di massa non ci ho mai capito veramente niente. è da una vita che mi interrogo, ad esempio, su come si faccia ad avere successo di massa, come si faccia a incontrare i gusti del pubblico, a convincere folle anche delle menzogne più ignobili (come fanno i politici), ad attraversare la vita senza mai mettere in discussione il sempre cospicuo bagaglio di pregiudizi che accompagna la maggior parte di noi. e la rete e i social non hanno fatto altro che mettere a nudo, ai miei occhi, una realtà disarmantemente squallida. all’interno della quale, però, sono alla continua e incessante ricerca di spiragli…

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          • mmmm, sì, molto woody allen la battuta, ma devo dire che già da un po’ mi infastidiscono le scelte dicotomiche e manichee. e poi ho smesso di dividere i buoni dai cattivi da quando non riesco più a riconoscermi tra i buoni…

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  4. Agghiacciante tutto e, più di tutto, la certezza di impunità di chi scrive queste cose. E di certo è una excusatio, ma intanto essa gira per agenzie di stampa senza colpo ferire.

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  5. Il Coisp soffre di manie di grandezza, se non compare sui giornali o sulle tv almeno una volta all’anno, non è contento. Credo abbiano seri problemi di autostima, chissà perchè…

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