È venerdì, giorno dell’immancabile appuntamento con il venerdì del libro (di cui, per inciso e per rispondere alla domanda posta sul sito, sostengo e caldeggio l’ingresso nel progetto #ioleggoperché – una accattivante spiegazione del quale, come già detto in passato, è qui). Per l’occasione, giacché il tempo è poco, per questo venerdì mi limito a suggerire un libro il cui titolo è chiara esplicazione della tesi che il testo, con discreta cura scientifica – non immune da critiche, probabilmente, ma apprezzabile – e con capacità divulgativa, vuole dimostrare: il caso non esiste.
Pur consapevole del fatto che una tale affermazione sia particolarmente soggetta a generare posizioni dicotomiche nelle opinioni dei lettori e che una recensione del contenuto non possa prescindere dalla propria, preferisco limitarmi a sottolineare la scorrevolezza e la leggerezza del testo nell’affrontare argomenti certo non consueti, che rende piacevole la lettura anche a chi non è particolarmente avvezzo al considerare la matematica come parte rilevante della nostra quotidianità; per il resto, lascio che sia la sinossi pubblicata in rete a descriverne brevemente il contenuto e, in linea con la proposta di #ioleggoperché, qui ne inserisco un post-it.
P.S. detto ciò, se proprio non sapete che risposta dare all’interrogativo #ioleggoperché, oggi prendete in considerazione l’ipotesi che un valido e sufficiente motivo potrebbe essere che, in un libro, per quanto brutto possa essere, non vi troverete mai di fronte a immagini come queste (per chi se lo fosse dimenticato, ricordo che costui è Senatore della Repubblica italiana nonché colui che, non più di un mese fa, si era dato pubblicamente disponibile a votare Riina come PresdellaRep se qualcun altro, una persona in particolare, gliel’avesse chiesto).
servirà un’iniziativa come ioleggoperchè a far aumentare il numero di quelli che la sera provano a spegnere la Tv e accendere il cervel…pardon, ad aprire un libro?
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come punto di forza, a mio modo di vedere, ha la struttura: è orizzontale e gioca su un meccasimo (il wall con i post-it) che cerca di avvicinare in modo accattivante l’attuale modo di comunicare (spot, per citazioni) alla lettura.
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L’inclinazione alla conferma è deleteria. Per questo serve il dialogo con altri che portino punti di vista differenti. Detto questo, confermo la mia pessima opinione del Razzi che in ogni sua azione si riconferma quello che io confermo.
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anch’io penso sia deleteria, ancorché inevitabile: fondamentale (e difficile) credo sia saper limitare l’angolo dell’inclinazione.
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Io leggo perché il dietro dei flaconi in bagno ormai lo conosco a memoria. 🙂
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e già col sodiodidecilsolfato ti sei letto dei concetti più profondi di quelli che può partorire razzi 🙄
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Non spoilerare!
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“Le coincidenze sono inevitabili”, come dice sempre mio zio, l’Ozio (premio Nobel).
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uh. non l’ho mica capita… 😦
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Non c’è da capire, è quello che dice a proposito del caso mio zio, l’Ozio, insigne scienziato e premio Nobel. E’ un dato di fatto, non una interpretazione!
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ma ormai lo sai che noi ricercatori cerchiamo sempre di capire cosa ci sia dietro… 😉
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Pingback: Venerdi' del libro: Passione indiana |
Il caso non esiste lo ripete sempre anche mio figlio, credo lo dicano in un cartone animato. Forse però per il libro per lui è prestino…Quanto al video, non ho parole.
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kungfu panda! certo, anche qua c’è una certa cultura sul tema… 😉 sì, se l’età è la medesima, direi che per lui non è ancora tempo per il libro…
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mi rifiuto di guardare il video, preferisco leggere! 🙂
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guarda, non ti sei persa nulla… penso che tu abbia sufficientemente intuito la bassezza umana toccata in poche manciate di secondi.
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No. No. Razzi no.
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l’hai guardato, eh? visto che effetto devastante?
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Razzi è la prova vivente che la casualità non esiste.
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